Collezione "Gorgeous" - Autunno Inverno 2022-2023 Archivi

Gorgeus non ha un viso.
Non ha un volto.
Non ha uno sguardo.
Non esiste nulla da toccare.
Così nasce e così finisce Georgeus.
Un perfetto equilibrio su una linea che non ha mai paura di mostrare.
Gorgeous è tutta su un confine e, sospeso su quelle strane linee immaginarie che qualcuno è riuscito a venderci per vere, parla e si domanda.
Perché esiste e a cosa serve davvero un confine?
Perché esiste un limite a qualcosa o a qualcuno?
Per sperare di superarlo e per cercare di non farlo?
Tre domande a cui potrebbero seguire migliaia di risposte tutte perfette.
Strana vita quella dei confini dicevamo…
Probabilmente non riescono nemmeno loro a capire l’importanza che il mondo intero riesce a dargli.
Solo su certe linee, solo dove ormai non esistono nemmeno più confini, si uniscono così queste undici immagini.
Ognuna delle 11 immagini, ciascuna frase e ciascun fatto che ricordiamo in Gorgeous, è stato o è diventato un confine, a volte lo ha segnato, altre lo ha oltrepassatto, qualche volta lo ha solo toccato.
Non nasce su un confine “Vivi come ti pare” ricordando il famoso CLUB27, il Club di Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e Kurt Cobain?
Non è tutta su un confine “Ci siamo persi non dimenticati” dedicata a quel fatidico 28 agosto del 2009 quando Noel e Liam Gallagher distruggono per sempre gli Oasis?
Quanti confini superò Tazio Nuvolari il 28 luglio del 1935 quando ammutolì 300.000 tifosi tedeschi e vinse il Gran Premio di Germani al Nurburging ?
Gorgeous vive e nasce su milioni di confini.
Undici immagini che chiedono solo di essere guardate, lette e capite per il confine che hanno raccontato.
Perché il senso dei confini, forse, è solo quello di ricordare a qualcuno che ogni tanto esistono.
Al mondo intero il compito di gestirsi dentro o fuori da confini che anche lui si rifiuta di considerare tali.
Ci dimentichiamo della loro esistenza nello stesso modo in cui fingiamo di non farci più nemmeno caso.
Solo così riusciamo a superarli quando e come vogliamo, non facendo nemmeno troppa fatica, una volta capito il “trucco”.
Basterà veramente poco.
Basterà fingere che non esistono e tutto sarà anche troppo facile.
Fingere o convincersi che un confine non esiste servirà solamente per lavarsi mani, anime e coscienze.
Avremo così anime e coscienze che appariranno più limpide degli occhi di un bambino.
Il problema non sarà più il confine che abbiamo appena finto di non vedere o di non conoscere.
Non sarà nemmeno quello che rimane di anime e coscienze. Sicuramente bellissime impeccabili.
Il problema sarà l’acqua che abbiamo usato per lavarci e che ora non abbiamo nemmeno il coraggio di guardare.
E Gorgeous è tutto lì.
Occhi limpidi e bellissimi.
Anime e coscienze illibate ma anche acqua, tanta acqua che sicuramente di limpido, puro e cristallino avrà ben poco.